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Channel: ⏏ Armunia » Ranieri Del Testa
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PROVE APERTE 9 E 10 OTTOBRE

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9 ottobre ore 21.14 -Tensostruttura – prova aperta
CompagniaThonGu

in residenza a ottobre 2015

ROOMS

in scena Guendalina Tondo
musiche e suoni Ozmotic
produzione ThonGu e Ozmotic
con il sostegno di Armunia – Castiglioncello
e Campo Teatrale – Milano

ThonGu (Compagnia Finalista Premio Scenario con Biscotti Integrali Per La Libertà ) presenta a Castiglioncello, in occasione della terza tappa di residenza svoltasi questa volta proprio negli spazi di Armunia Rooms , seconda creazione della Compagnia non ancora nella sua forma definitiva, il cui debutto è previsto a Milano ad aprile 2016. In uno scambio continuo tra spazi reali, immaginari, assenti e di frontiera, Rooms si muove tra le stanze del potere, intese sia come blindate roccaforti per pochi sia come stanze della possibilità. Avvalendosi dei suoni di Ozmotic (duo di musica elettronica che vanta collaborazioni con artisti di fama internazionale) e di una drammaturgia originale, la compagnia torinese continua e approfondisce quella personale indagine della scena iniziata con il lavoro precedente partendo questa volta dalla “percezione costante che gli spazi siano inaccessibili, che lo Spazio, per sua stessa definizione indefinito e illimitato, al contrario, non si trovi”.

 

10 ottobre ore 21.15 – Sala del Camino – prova aperta
RialtoSantambrogio – KataklismaTeatro – Francesca Blancato
in residenza a ottobre 2015

APPARECCHIO (primo studio)

di e con Francesca Blancato

Se penso alla mia futura vecchiaia mi appare un’oasi congelata, una clessidra capovolta, piena di granelli scintillanti, dove ogni granello è una cosa non fatta, una cosa ancora da fare! Nessuna responsabilità, nessun obbligo di socievolezza posticcia, finalmente liberi, violenti, spensierati come adolescenti raggrinziti e teneri. Qualcosa mi dice che non andrà così. Qualcun’altro invece mi parla di un’età pacifica, radicata nell’essenza delle cose, brillante di serena accettazione, vicina alla nostra essenza profonda. Ma non credo nemmeno che sarà così. Forse sarà soltanto spietata, di una commovente brutalità, cinica e concisa per necessità, per fatica e per fretta, ridotta all’osso, in definitiva, breve. E questo spettacolo racconta di una vecchiaia segregata tra le mura di un ospizio, disturbata dalle chiacchiere di altri vecchi, dalle regole, dai dolori, dalla noia, sempre in attesa che la mamma venga a prenderci e portarci via con sé. Il mio vecchio senza nome mangia caramelle Rossana, che a me non piacciono affatto, e aspetta qualcosa che nemmeno io conosco.


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